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Per un abitare diverso. Blocchiamo sfratti e affitti!

Il Capitale deve circolare, e sempre più velocemente. Questa legge – l’aumento del tempo di circolazione – vale anche in un momento come quello attuale, in cui la circolazione capitalistica sembra essersi temporaneamente bloccata. Uno dei modi con cui la circolazione può realizzare il plusvalore prodotto nella società è fissandosi come rendita immobiliare, da cui l’importanza che rivestono le città come epicentri speculativi per il Capitale giunto al suo dominio reale (nonché per i capitali singoli).

In Italia, al momento, continua a vigere il blocco degli sfratti, prorogato un mese fa dal governo, ma è evidente che questa misura sia del tutto parziale; i tentativi di sfratto continuano, e continuano in particolar modo a Roma, in cui ad un problema abitativo strutturale si è aggiunta la crisi dovuta alla pandemia. L’iniziativa da parte dell’ATER, che si trascina dall’agosto scorso, di vendere più di 7000 alloggi popolari, provando a convincere gli inquilini con delle lettere ad acquistare le loro case o ad andarsene, si inserisce in questa dinamica; le case popolari non rientrano nell’economia di una città che si prepara a ritornare al business as usual del turismo, all’economia più o meno rapace degli airbnb, ai profitti dei palazzinari e alla “riqualificazione”. 

Vediamo che le politiche urbane a Roma e in Italia sono un continuo “rosicchiare” le condizioni di vita del proletariato urbano. Eppure, la questione delle case ATER e degli sfratti non è solo una questione sindacale; nessuna misura istituzionale, nessun blocco degli sfratti o – come succede nella Berlino socialdemocratica dei Verdi – nessun tetto agli affitti può frenare la frenesia della rendita capitalistica e della speculazione nel “mangiarsi” sempre più pezzi di città, od invertire il processo di gentrificazione in atto nelle città europee. Il Capitale circola sulla testa dei proletari, ed è impossibile fermarlo con le istituzioni che lo difendono.

Solo la lotta per abolire una società marcia fino al midollo, che si contrappone alla felicità e la creatività dell’uomo sociale, può farlo.

PER UN ABITARE RADICALMENTE DIVERSO, DOBBIAMO FARE SPAZIO AD UN MONDO COMPLETAMENTE DIVERSO!

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