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Sullo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo

A San Lorenzo, a poche centinaia di metri da piazza dei Sanniti, sta per sorgere la sede romana di The Student Hotel, un franchise di studentati di lusso che ha già messo piede a Bologna e a Firenze. La sagoma dell’edificio, che dovrebbe essere costruita – non a caso – al posto dell’Ex-Dogana, svetta nei rendering come una sorta di gated community isolata dal resto del quartiere. Nel frattempo, stamattina, le forze dell’ordine hanno sgomberato il Nuovo Cinema Palazzo a Piazza dei Sanniti, dopo che a metà ottobre era stata staccata la luce e l’acqua allo stabile. Cos’hanno in comune questi due fatti? Prendiamo il Cinema Palazzo: da alcuni anni la proprietà giudiziaria del palazzo, la Area Domus S.r.l., vista la sua mancata riconversione in casinò dopo il 2011, ha provato a rivalersi in più modi contro gli occupanti, con le buone (proposte di vendita al municipio, al comune e alla regione) e con le cattive (polizia più o meno privata a mettere sigilli allo spazio).  

Nulla di nuovo sotto il sole: sono anni che a Roma, dalla delibera Marino-Nieri del 2013 all’attuale governo del M5S, si agita lo spauracchio dell’”illegalità” e del degrado per sgomberare spazi e luoghi di aggregazione che seppur di poco si sottraggono alle logiche del risiko immobiliare, risiko che in quartieri come San Lorenzo porta a un sempre maggiore inaridimento sociale, nonché espressivo e “culturale”. Piano sequenza: la videocamera si sposta su un diagramma che mostra i prezzi mediani delle case a Roma negli ultimi cinque anni. Si può osservare di come il valore degli immobili romani per metro quadro sia progressivamente calato; il settore immobiliare è in profonda crisi da anni. 

Ed è in questa prospettiva che la propaganda giornalistica e politica sul decoro contro il degrado, la costruzione di uno studentato di lusso pieno di inutili chincaglierie pseudo-creative e le impazienze dei palazzinari vanno inquadrate: anche in mezzo ad una pandemia e ad una crisi che sta distruggendo la riproduzione “normale” del capitalismo occorre fare pressione sulla città perché vengano trovate nuove forme di valorizzazione immobiliare. A scapito di chi? A scapito di tutti, ma soprattutto a scapito di chi ne è più vulnerabile: lavoratori, studenti, senzatetto, musicisti underground.  

Pare che la proprietà voglia finalmente trasformare il cinema in casinò. Sarebbe in un certo senso la campana a morto per San Lorenzo, ed un ulteriore tassello nella dégringolade, nel disfacimento dei movimenti sociali a Roma. Il velleitarismo dei negoziati con le istituzioni, con il municipio o con il comune si mette a nudo; nell’isolamento e nella disgregazione portate dalla pandemia è tempo di fare della città un campo di battaglia per un modo radicalmente diverso di vivere.

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